
Nell’arte, per la sua duplice natura – che è sia di rappresentazione di un individuo con ricerca di somiglianza, che di prodotto artistico e quindi non reale – il ritratto ha avuto una storia molto particolare. Le qualità e l’aderenza al vero di un ritratto sono state spesso esaltate, fin dall’antichità e poi nel Rinascimento, ma anche sminuite, in quanto ritenute ostacolo alla libera espressione dell’artista che l’eseguiva.
L’invenzione della fotografia, nella prima metà dell’Ottocento, e il suo rapido sviluppo, hanno determinato nella storia del ritratto una grandissima svolta, eppure il percorso intellettuale è stato incredibilmente (per natura stessa della fotografia) analogo a quello del ritratto fatto con mezzi più antichi, e ciò ci fa capire ancora una volta, e al di là dei dubbi, come la fotografia non sia essa stessa altro che un mezzo d’espressione artistica, un ‘ferro del mestiere’ per niente fine a se stesso, e come la componente tecnica non sia – o non debba essere considerata – preponderante.
Il tempo necessario per scattare una buona foto – per fare un bel ritratto – è molto variabile. A volte, abbiamo a disposizione cinque minuti e un solo tentativo (come nel caso di molte foto da cerimonia); in altre situazioni abbiamo a disposizione diverse ore, o la giornata intera. Se c’è bisogno di tempo per preparare tutto, è meglio aver messo subito in chiaro, aver ben chiaro in mente – in particolare se si tratta di un ritratto commissionato – quanto di quel tempo sarà speso in preparazione e quanto sarà impiegato per la foto vera e propria.
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